A tal proposito condivido il pensiero del collega M.S.Green dell’American Board of Peroodontology e Direttore CRS Odontoiatri dell’Università del Tennessee.
Infatti, egli sostiene nell’International Journal of Peroodontology and Restorative Dentistry, che tecnologia e progresso siano importanti ma conseguenti ad una preparazione scientifica e clinica.
Green esprime 4 criticità:
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Molti dentisti non usano la sonda e non fanno RX per diagnosticare difetti ossei tra i denti.
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La promozione della propria attività induce l’impiego di tecnologie NON testate, per attirare Pazienti e monetizzare le terapie.
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Gli impianti sono il capro espiatorio di negligenza pregressa.
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La chirurgia ossea richiede tempo e una preparazione intensiva.
Personalmente, vorrei concludere con un concetto semplice:
la terapia nasce dalla diagnosi corretta e deve essere eseguita con il minor sforzo biologico per il Paziente, nel rispetto della salute generale.
Se consideriamo la spesa che i Pazienti devono affrontare, la variabile dovrebbe essere legata solo alla ricerca di un valore aggiunto nell’ambito estetico ma non a scapito della terapia causale e quindi della salute del Paziente.
Alessandro Dr. Molinari